L’evoluzione tecnologica ed architettonica degli ultimi anni ha sensibilmente contribuito a rendere molto simili fra di loro le costruzioni con sistemi tradizionali rispetto a quelle con tipologia prefabbricata in legno: infatti, non sono molti gli aspetti che distinguono di fatto le abitazioni in legno da quelle tradizionali, realizzate con i tipici materiali delle nostre tradizioni costruttive.
Nell’ultimo decennio abbiamo, inoltre, assistito ad un diffuso recupero delle metodologie costruttive del passato nell’utilizzo intensivo del legno, per la realizzazione delle strutture orizzontali, come le orditure dei solai e dei tetti: le case prefabbricate, in tal senso, si differenziano di poco rispetto a quelle in opera; garantendo la massima flessibilità costruttiva.
Dal punto di vista della distribuzione interna degli ambienti, inoltre, non si riscontrano particolari diversità, essendo, tra l’altro, consentita la possibilità di realizzare locali scantinati in cemento armato a livello sottostante.
Nelle case di legno prefabbricate, la realizzazione degli elementi verticali, esterni ed interni, è completamente prefabbricata: le pareti vengono allestite in stabilimento complete di isolamento, struttura portante in legno e tamponamento di finitura; le pareti esterne vengono predisposte di serramenti già inseriti e l’isolamento esterno “a cappotto” intonacato e colorato a campione.
Dal punto di vista energetico, questo consente l’ottenimento di elevati rendimenti termici, la ridotta presenza di dispersioni e di ponti termici, unitamente al fatto che, per quanto concerne l’utente finale non si presentano vincoli specifici nel loro utilizzo o nell’aspetto esterno dell’immobile: si tratta, sostanzialmente, di un diverso sistema costruttivo che non limita il progetto dell’edificio, la sua razionalità e le possibilità di un suo utilizzo.